La manifestazione Enzimi promossa dall’allora sindaco Veltroni intendeva promuovere a Roma la creatività e il confronto culturale multidisciplinare e multietnico. L’edizione del 2003 coinvolge Piazza Vittorio Emanuele e le emergenze architettoniche dell’Esquilino; il programma prevede l’inserimento di elementi informativi e funzionali, aree destinate a danza, spettacolo, musica, fotografia, gioco, ristoro. Il progetto si basa su un allestimento capace di materializzare fisicamente l’evento attraverso la rappresentazione scenica di un grande souk, di una città araba proposta come configurazione urbana alternativa all’esistente. Questo paesaggio di nuove emergenze si consolida su una enorme pedana sopraelevata in alluminio che ridefinisce la piazza e articola i percorsi individuando i luoghi della mostra che poggiano su di una sorta di nuovo suolo. Questo sottile layer, appena uno scalino, è abitato da volumi ottenuti dall’aggregazione varia di elementi cubici, costituiti da un’intelaiatura metallica modulare chiusa da superfici traslucide in policarbonato. Essi si elevano in ogni direzione mostrandosi di giorno come scatole opaline e di notte come fari architettonici luminosi. La grafica razionalizza e sintetizza gli spazi rendendone agevole la fruizione nell’ordinare i messaggi e le informazioni legate all’evento.