Dopo lo Stadio Nazionale dell’Albania, Marco Casamonti, con il suo studio Archea Associati, ha firmato un altro dei più importanti simboli architettonici della città di Tirana realizzando nella capitale albanese una torre di oltre 100 metri di altezza dal design originale ed evocativo.
La Alban Tower, parte di un complesso programma di rinnovamento dell’intero centro storico della città – disegnato e ideato tra il 1920 e il 1935 dagli architetti italiani Armando Brasini (Roma 1879-1965) e Gherardo Bosio (Firenze 1903-1941) – si configura come la congiunzione di quattro torri di differenti altezza e colore che riflette il disegno fondativo della città incentrato sul tracciamento di due assi, un cardo ed un decumano, ancora oggi ben visibili nel tessuto urbano della città.
La torre, esito di un concorso internazionale a cui avevano partecipato all’inizio degli anni duemila alcuni tra i più importanti nomi dell’architettura europea, è stato vinto dallo studio fiorentino con l’idea di superare la concezione americana del grattacielo (secondo la definizione di Louis Sullivan) per proporre un profilo ispirato alle torri italiane, dall’arnolfiano Palazzo della Signoria di Firenze fino alla milanese torre Velasca realizzata nel secondo dopoguerra. Dal punto di vista del disegno e quindi dello skyline, la torre occupa necessariamente una minima quantità di spazio a terra attraverso uno obbligato restringimento del volume alla base che successivamente ed in maniera sfalsata si allarga nella parte sommitale aprendosi come un albero con rami – corpi di fabbrica – di differente altezza che si protendono verso il cielo.
La gestazione e costruzione si è conclusa dopo oltre diciotto anni di lavori anche per effetto di molti eventi esterni, dalla congiuntura economica post 2008, al violento terremoto del 2019 a cui l’edificio ha resistito con straordinaria forza anche per effetto di una concezione strutturale assolutamente innovativa ed originale. L’edificio, infatti, contrariamente ad ogni grattacielo ma coerentemente alla concezione delle strutture delle antiche torri, è stato ideato, in collaborazione con lo studio di ingegneria AeI Progetti di Firenze, come un tubo cavo in calcestruzzo traforato da misurate aperture per cui ogni piano risulta privo di pilastri. Gli ascensori sono posti su tre dei quattro lati della torre e una delle due scale interne di emergenza risulta appesa e sospesa al centro della sequenza dei solai e quindi dei piani. Si tratta, inoltre, di un singolare ed eccezionale edificio dotato di due fondazioni, una ricavata al livello meno sei, che sostiene i parcheggi, ed un’altra posta al primo piano interrato su cui appoggia l’intera torre. In definitiva sono come due edifici posti uno sull’altro, uno sottoterra ed uno sopra terra, dotati di due differenti strutture, di cui la seconda fondazione costituisce e realizza un nuovo suolo. La facciata rimanda ancora alla metafora dell’albero con una parte basamentale – il tronco – realizzata in solidi pannelli di calcestruzzo pigmentato di colore verde con incastonate piccole gemme circolari di vetro di murano di cinque diversi colori. I pannelli, levigati e lucidati, lentamente scompaiono verso l’alto per lasciare posto ad elementi più leggeri in alluminio di 13 colori differenti che si aprono e si curvano come rami e foglie.
Funzionalmente il complesso è destinato interamente ad uffici, dove ha trovato sede anche l’ambasciata di Israele in Albania, mentre la parte più alta dell’edificio ospita un cafè, un ristorante panoramico, oltre ad un centro benessere, una palestra e una piscina che occupa il tetto di una delle quattro torri. Sulla torre più alta è stata realizzata una pista di atterraggio per elicotteri. Espresso in numeri l’edificio si rappresenta nei 105 metri di altezza massima, negli oltre 15.600 metri quadri di superficie calpestabile che si sviluppano in un volume di 46.750 mc, nei 27 metri di profondità dello scavo di fondazione in cui sono ricavati gli oltre 100 posti auto a servizio dei 25 piani dell’edificio e le principali zone impiantistiche, nelle oltre 450 finestre che ne disegnano le facciate. Per l’intera realizzazione sono stati impiegati oltre 3.900 tonnellate di acciaio ad alta duttilità, 19.000 mc di calcestruzzo, 350 tonnellate di carpenteria metallica per le imbotti delle aperture e 80 tonnellate di carpenteria metallica per le scale.
All’inaugurazione, tenutasi il 13 maggio alle ore 19:00, data l’importanza dell’evento sono stati presenti il Primo Ministro dell’Albania Edi Rama, il sindaco della città di Tirana Erjon Veliaj, l’Ambasciatore d’Italia in Albania Fabrizio Bucci, oltre al progettista Professore e Architetto Marco Casamonti e al proprietario Alban Xhaferi a cui si deve l’impegno nell’aver rispettato ogni dettaglio della proposta progettuale che colloca la torre come una delle più belle ed esclusive dell’intera area dei Balcani.