![](/cache_img/tt.php?src=https://www.archea.it/wp-content/uploads/2023/03/WIV-Programma-sul-sito.jpg&w=1920&h=1080&zc=1&cc=#00000&ct=0&q=100)
un evento nato dal desiderio di raccontare il vino in modo unico e contemporaneo. L’evento era rivolto sia ai professionisti del settore sia al grande pubblico degli appassionati di vino.
Degustazioni, masterclass e wine talk hanno animato il primo red carpet del vino e hanno offerto nuove prospettive che inquadrano la produzione di vino in un contesto più ampio di relazione con il mondo, il ruolo e l’importanza della gestione regionale e l’importanza di rispettare l’ambiente in cui operiamo.
L’ultimo giorno, lunedì, si è tenuto un intervento intitolato “Territorio e sostenibilità: L’estetica della viticoltura”. La discussione si è incentrata su vigneti e cantine, esaminando il tema della sostenibilità in termini di occupazione e utilizzo del territorio da parte degli operatori del settore vitivinicolo. L’intervento è stato condotto da un gruppo eterogeneo di professionisti, tra cui Luca Molinari, professore di Progettazione Architettonica presso il Dipartimento di Architettura e Disegno Industriale “Luigi Vanvitelli”, Daniela Mugnai di Toscana Wine Architecture, l’enologo Gianpiero Gerbi, Fabio Zenato, presidente del Consorzio Lugana, e Laura Andreini dello studio Archea Associati. La discussione, moderata da Francesca Pagnoncelli Folcieri, ha fornito nuovi spunti e prospettive sul tema.